sabato 29 settembre 2012

Goodbye, and thanks for all the fish

Con due giorni d'anticipo sulla data annunciata, mi sono cancellata da Facebook.
Superfluo dire che è molto più complicato disattivare un account che crearlo!

Anche dopo che avrete deciso e cliccato, Facebook giocherà sporco per trattenervi.
Il primo passo è farvi sentire colpevoli con questa schermata:

Facebook cerca di dissuadermi dal disattivare l'account
















Poi, vi chiedono il motivo per cui desiderate cancellarvi. E' OBBLIGATORIO INSERIRLO.
Ma siamo pazzi??? Obbligatorio??? Arrivano i Carabinieri a casa se non lo faccio??
Io ho selezionato la voce "altro".
Ma loro il motivo lo vogliono sapere, a tutti i costi. Se scegliete "altro", vi si apre una finestrella dove potete inserire un commento libero.
Anzi, non POTETE. DOVETE. Perché se non scrivete nulla non vi è permesso proseguire con la cancellazione dell'account.
Io ho scritto: "kkkkkk", anche se in verità avrei voluto commentare "vaffanculo, mi date un servizio che scelgo di utilizzare liberamente, ma non posso altrettanto liberamente smettere di usarlo???"

Poi dovete inserire la vostra password.
Poi vi viene richiesto di inserire un captcha. Io i captcha li odio, perché non capisco mai bene che cazzo c'è scritto. Quello che appare per disattivare Facebook è anche uno di quelli complicati, perché ha uno sfondo tutto a righe sbilenche e i caratteri maiuscoli e minuscoli, oltre ai numeri.
Devo generarne due prima di riuscire a riportare il codice correttamente e guadagnare finalmente l'agognata disattivazione.

Ma non è finita.
Perché Facebook mi informa che, caso mai cambiassi idea, iscrivendomi nuovamente con la medesima e-mail potrò riutilizzare l'account dal punto in cui l'ho lasciato.
Questo significa che le mie informazioni non vengono cancellate, ma archiviate da qualche parte a dormire.
E questo, ve lo dico, non è che mi piaccia granché.

Se desiderate cancellarvi da Facebook, il mio consiglio è di svuotare completamente l'account prima di eliminarlo.
Togliete le foto (questo l'ho fatto anche io), rimuovete tutti gli amici (questo non l'ho fatto, uffa).
Almeno ciò che resterà a far - metaforicamente - polvere negli archivi del sig. Zuckerberg sarà una bella confezione vuota.

sabato 15 settembre 2012

"L'ho detto a tutti ma erano cazzi miei personali!!"

L'ultima moda di Facebook è pubblicare sulla propria bacheca (ops.. pardon! adesso si chiama DIARIO) questo lungo messaggio:

Dichiaro quanto segue: Qualsiasi persona o ente o agente o agenzia di qualsiasi governo, struttura governativa o privata, utilizzando o il monitoraggio di questo sito o qualsiasi dei suoi siti associati, non ha il mio permesso di utilizzare informazioni sul mio profilo, o qualsiasi parte del suo contenuto compaia nel presente, compreso ma non limitato alle mie foto, o commenti sulle mie foto o qua
lsiasi altra «immagine» pubblicata nel mio profilo o diario. Sono informato che a tali strutture è strettamente proibito divulgare, copiare, distribuire, diffondere o raccogliere informazioni o intraprendere qualsiasi altra azione riguardante o contro di me tramite questo profilo e il contenuto dello stesso. Divieti precedenti si applicano anche ai dipendenti, stagisti, agenti o qualsiasi personale sotto la direzione o il controllo di dette entità. Il contenuto di questo profilo è privato e le informazioni in esso contenute sono riservate al circolo di persone alle quali esso è destinato. La violazione della mia privacy è punita dalla legge. UCC - 1 - 308 - 1-103. Facebook è ora un'entità quotata in borsa. Tutti sono incoraggiati a pubblicare un bando come questo, o se preferite, è possibile copiare e incollare questa versione. Non pubblicare tale dichiarazione almeno una volta, indirettamente permette l'uso di oggetti quali immagini e informazioni nei vostri aggiornamenti di stato pubblici.



La mia prima reazione è stata: non sono per niente d'accordo. 
 Il contenuto del tuo profilo lo fornisci tu spontaneamente. Esistono delle apposite impostazioni per limitarne la diffusione, una volta che le hai configurate a tuo piacere, tutto ciò che affidi a Facebook lo pubblichi appunto perchè sia divulgato. Proprio come quando parli ad alta voce e non puoi impedire che qualcuno oltre al destinatario senta le tue parole. Se tutto questo non ti sta bene puoi cancellarti da Facebook e mantenerti in contatto con la gente in altri modi (decisione, fra parentesi, che io ho appena preso. Ho avvisato tutti i contatti che dal 1° ottobre disattiverò l'account, ho fornito in messaggio privato i miei recapiti alternativi. A chi interessa, il modo di non perdersi di vista c'è. A chi non interessa, tanti auguri per il futuro e grazie per il tempo trascorso insieme).

Poi lo spirito di Attivissimo che alberga in me mi ha spinto a fare la cosa più ovvia: cercare su Google il riferimento alla legge citata.
La quale, guarda un po', è il codice di regolamentazione del commercio negli USA. Non c'entra un cacchio con la privacy.

Poi ho trovato questa bella spiegazione del perché tale appello sia
1) una grandissima stronzata
2) la solita bufala che gira in Facebook
e ne ho ricavato una discreta soddisfazione.

Andate a leggere questo link: http://www.thatsnonsense.com/view.php?id=1563

Come dite, è troppo lungo? Beh ma perché, quel cavolo di messaggio su Facebook era corto?

sabato 8 settembre 2012